Da ricordare che la proroga dell'Ape Agevolata dell'anno scorso era stata aumentata la platea di chi può andare in pensione anticipata con l'Ape ed eliminato l'obbligo, per i disoccupati, di aver terminato da almeno tre mesi l'indennità di disoccupazione.
Cosa è l'Anticipo Pensionistico: Ape Agevolata e Ape Volontaria
L'Anticipo Pensionistico è una pensione anticipata e consiste in un prestito che si può chiedere fino a un massimo di 3 anni e 7 mesi prima dell'età per la pensione di vecchiaia, erogato da una banca ma comunque gestito tramite l'INPS come ogni pensione da lavoro.Possono chiedere l'Ape Agevolata varie categorie di lavoratori con situazioni particolari (caregivers, precoci, chi ha svolto lavori gravosi) e i disoccupati. L'Ape Volontaria non è più disponibile dal 2020 ma continuerà ad essere erogata fino alla sua scadenza a chi l'ha richiesta e ottenuta.
La penalizzazione sulla pensione con l'Ape Agevolata è nulla o quasi, nella versione Ape Volontaria può arrivare ad un massimo di circa il 5% e vale come trattenuta mensile per il rimborso del prestito, che ha degli interessi, e come assicurazione; comunque ci sono anche apposite agevolazioni fiscali su quanto pagato di rimborso.
All'Ape si può affiancare la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (Rita): chi ha versato contributi per previdenza complementare può accedere ad un ulteriore anticipo e ridurre la penalizzazione per rimborso Ape (qui i dettagli la guida completa alla RITA - Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, che può essere richiesta anche da sola senza Ape).
Requisiti di accesso all'Anticipo Pensionistico: chi può domandare l'Ape e quando
Nella Legge di Bilancio 2023, tra i vari provvedimenti sulle pensioni c'è anche la proroga dell'Ape Sociale, che potrà dunque essere richiesto da chi maturerà i requisiti necessari entro il 31 dicembre 2023 (proroga uguale a quelle avvenute i tre anni precedenti).Per domandare l'Ape Agevolata il requisito anagrafico minimo è 63 anni.L'Anticipo Pensionistico nella versione Agevolata (quella Volontaria che non è più disponibile) si può domandare da un minimo di 6 mesi fino ad un massimo di 3 anni e 7 mesi prima dell'età per la pensione di vecchiaia.
Dunque la durata massima dell'Ape è di 43 mesi (appunto 3 anni e 7 mesi) perché termina quando si raggiunge il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia, il cui aumento per adeguamento all'aspettativa di vita è bloccato dal 2019: l'età per la pensione di vecchiaia è di 67 anni.
Per accedere all'Anticipo Pensionistico la pensione lorda futura dovrà essere almeno di 1,4 volte il minimo INPS al netto dell'eventuale rata di restituzione del prestito, dunque stando all'attuale importo della pensione minima INPS circa 700 euro al mese.
L'Anticipo Pensionistico è domandabile dai lavoratori del settore privato e del settore pubblico, dai lavoratori dipendenti e dagli autonomi iscritti alla gestione separata, ma non dai professionisti iscritti alle Casse Professionali. Per gli autonomi va inoltre detto che potrebbe essere forse un po' più conveniente: le penalità, i tassi di interesse e il costo della polizza non cambiano ma ovviamente negli anni di anticipo della pensione non si versano i contributi per la gestione separata INPS. Necessario comunque fare calcoli approfonditi per verificare la convenienza economica di aderire all'Anticipo Pensionistico.
Ulteriori dettagli tecnici:
- ci sono diversi requisiti minimi di contributi per le diverse versioni dell'Anticipo Pensionistico: Ape Volontario (di mercato) e d'impresa: 20 anni - Ape Agevolata se richiesto da disoccupati senza alcuna forma di reddito, disabili ad almeno il 74% o con parenti di primo grado disabili conviventi: 30 anni - Ape Agevolata se richiesto da lavoratori occupati in mansioni gravose: 36 anni
- è stato specificato che per raggiungere i requisiti contributivi per l'Ape Agevolata è valido il cumulo gratuito dei contributi versati in diverse gestioni, altra novità previdenziale del 2017 (si precisa però che il cumulo non opera nei confronti delle forme di previdenza dei liberi professionisti)
- per l'Ape Agevolata le lavoratrici madri hanno diritto ad uno sconto sul requisito dei contributi: 6 mesi per ogni figlio avuto durante la carriera lavorativa, fino ad un massimo di 2 anni (novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2018)
- in caso di richiesta di Ape Sociale da parte di disoccupati, la disoccupazione dovrà derivare da 1) licenziamento, anche a seguito di procedura collettiva - 2) dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale nell'ambito della procedura di conciliazione obbligatoria (in pratica le stesse condizioni per l'indennità di disoccupazione Naspi) - 3) scadenza di un contratto a termine a condizione che l'interessato nei tre anni precedenti la cessazione del rapporto, abbia avuto periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi. Dunque l'Ape Agevolata per disoccupati sarà solo per ex lavoratori dipendenti, esclusi i lavoratori autonomi e i lavoratori parasubordinati che abbiano cessato l'attività economica o concluso la collaborazione; inoltre si dovrà aver finito di percepire l'indennità di disoccupazione o di mobilità o il trattamento edile o simili sostegni al reddito da almeno tre mesi
- per i lavoratori agricoli, dato che l'indennità di disoccupazione è erogata diversamente, nella circolare INPS 100-2017, dove ci sono le istruzioni operative per l'Ape Sociale nel suo globale, è specificato che "Per quanto riguarda gli operai agricoli, lo sfasamento temporale tra il periodo di disoccupazione ed il momento in cui viene corrisposta la relativa indennità, impone di computare il trimestre di cui all’articolo 2, comma 1 del D.P.C.M. a far data dal licenziamento o le dimissioni per giusta causa (verificati tramite le risultanze Unilav) se avvenuti nell’anno in cui è proposta la domanda di Ape Agevolata o, se avvenuti in precedenza, dalla fine dell’anno precedente a quello di presentazione della domanda"
- domanda di Ape Agevolata da caregivers: 1) per chi assiste da almeno sei mesi il coniuge, la parte dell'unione civile (a seguito dell'equiparazione con il coniuge offerta dalla legge 76/2016), il parente entro il primo grado conviventi affetti da gravi disabilità come accertata ai sensi dell'articolo 3 co. 3 della legge 104/92, l'INPS ha chiarito che se a usufruire di tali permessi e congedi è un altro membro del nucleo familiare del lavoratore che vuole accedere all'Ape Sociale, non vi è alcun impedimento alla richiesta; resta però inteso che l'anticipo pensionistico per motivi legati all'assistenza di un familiare disabile o malato grave può essere fruito solo una volta con riferimento alla medesima persona assistita - 2) con una modifica inserita nella Legge di Stabilità 2018, l'Ape Sociale diventa accessibile anche ai caregivers che assistono un parente o un affine di secondo grado disabile o malato grave se i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i settanta anni di età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti
- chi accede all'Ape Agevolata o chi ha svolto lavori usuranti o gravosi, ed avrà una pensione non superiore i 1500 euro lordi mensili, non subirà le penalizzazioni previste per gli altri casi (cioè l'Ape di mercato, ovvero richiesto su base volontaria senza essere nelle categorie suddette, e l'Ape aziendale, cioè richiesto in accordo con l'azienda)
- lavori gravosi, rischiosi, che danno diritto all'Ape Agevolata (elenco aggiornato): Professori di scuola primaria, pre–primaria e professioni assimilate - Tecnici della salute - Addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate - Professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali - Operatori della cura estetica - Professioni qualificate nei servizi personali ed assimilati - Artigiani, operai specializzati, agricoltori - Conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali - Operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli - Conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati - Conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta - Operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica - Conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque - Conduttori di mulini e impastatrici - Conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali - Operai semiqualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio - Operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare - Conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento - Personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci - Personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli - Portantini e professioni assimilate - Professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca - Professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni
- Chi ha svolto lavori gravosi può accedere all'Ape Agevolata se li ha svolti in via continuativa per 6 anni negli ultimi 7 o per 7 anni negli ultimi 10 prima della decorrenza dell'Ape: con un correttivo introdotto proprio all'ultimo nei decreti attuativi 2017, in caso di periodi di interruzione lavorativa nei 6 anni precedenti la decorrenza dell'Ape allora si può recuperare quanto manca - massimo 12 mesi però - se nel settimo anno precedente si sono svolti lavori gravosi, mentre nella Legge di Stabilità 2018 è stato introdotto il periodo di 7 anni negli ultimi 10. Esempio pratico: tra il 2011 ed il 2017 c'è stato un periodo di inattività o di interruzione pari a 12 mesi, ipotizziamo tra 2013 ed il 2014, il lavoratore non perde il diritto all'Ape se tra il 2010 ed il 2011 (appunto il settimo anno antecedente la decorrenza) abbia svolto le predette attività gravose per 12 mesi. Resta comunque che il lavoro classificato gravoso (vedasi i punti sopra) deve essere svolto al momento della decorrenza dell'Ape Sociale
- l'Ape Sociale è accessibile dalle stesse categorie di lavoratori che possono richiedere la Quota 41 per i precoci ma con requisiti diversi: chi può richiedere la Quota 41 può anche richiedere l'Ape se ha l'età minima richiesta ma non ne avrebbe convenienza
- chi ha svolto lavori usuranti o notturni ha diverse possibilità per la pensione anticipata: oltre al prestito pensionistico in versione agevolata e di mercato, o alla Quota 41 se precoce, può infatti usufruire dei requisiti agevolati per il prepensionamento per lavoro usurante o notturno
- l'Ape Agevolata non può essere cumulato con altre prestazioni di sostegno al reddito come ad esempio l'indennità di disoccupazione o l'indennizzo per cessata attività commerciale; per i lavoratori agricoli si precisa che "la percezione dell’indennità di disoccupazione agricola ... deve considerarsi ininfluente ai fini dell'Ape Sociale trattandosi di prestazione riferita a eventi di disoccupazione relativi all'anno [precedente]"
- l'Ape di mercato non esclude il proseguimento dell'attività lavorativa, anche con passaggio a part-time, dunque è possibile anche un ulteriore accumulo di contributi previdenziali che possono far raggiungere i requisiti contributivi per la pensione anticipata prima del raggiungimento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia e/o il termine previsto del prestito pensionistico: in tal caso si può optare per la pensione anticipata, così l'Ape si conclude e la riduzione della pensione, valevole come rimborso del prestito, verrà ovviamente ridotta; l'Ape Agevolata esclude la possibilità di lavorare
- in caso di Ape volontario e altri prestiti in corso, la somma delle rate non può superare il 30% della pensione erogata: in altre parole, quanto da rimborsare per l'Ape, sommato alle rate di altri finanziamenti, non può intaccare oltre il 30% della pensione che si prenderà a fine dell'Ape, che in tal caso sarà ridotto di importo
- come già detto sopra, se durante il periodo nel quali si percepisce l'Ape volontario dovessero aumentare i requisiti per la pensione (esempio per adeguamento all'aspettativa di vita) si potrà chiedere un ulteriore finanziamento, che porta ovviamente all'aumento del prelievo sulla pensione per il rimborso: questo per evitare che tra la fine dell'erogazione dell'Ape e il momento nel quale si andrà in pensione non ci sia un'entrata per il lavoratore; va infatti specificato che l'uscita dal lavoro con l'Ape volontaria non dà diritto all'accesso alla pensione con i requisiti vigenti in quel momento
Come funziona l'Anticipo Pensionistico
Come detto l'Ape è sì gestito tramite l'INPS ma è comunque un prestito erogato da una banca, dunque avrà dei tassi di interesse e sarà assicurato con una polizza: al lavoratore che lo richiede non verrà imposta nessuna ipoteca o altra garanzia reale, nè i suoi eredi dovranno pagare qualcosa in caso di decesso prima della fine del rimborso (che sarà in 20 anni), ma questo porta ad un costo dell'anticipo pensionistico perché la penalizzazione sarà appunto in forma di una trattenuta mensile per 20 anni per pagare interessi e polizza assicurativa. Tuttavia ci saranno delle detrazioni fiscali sul rimborso.L'Ape viene erogato su 12 mensilità, dunque niente tredicesima mensilità né quattordicesima.
Penalità sulla pensione con Anticipo Pensionistico, interessi e costi del rimborso
Chi ha chiesto volontariamente l'Anticipo Pensionistico avrà un taglio del 4,5-5% sulla pensione lorda per ogni anno di anticipo, dunque nel caso si domandi l'Ape per la sua massima durata possibile di 3 anni e 7 mesi si può arrivare ad un 14% / 18% di penalità circa, per ripagare a rate l'anticipo con tanto di interessi per la banca e costo della polizza assicurativa (sul rimborso alla banca in caso di premorienza, come ogni prestito personale o finalizzato).Come reso noto l'8 febbraio 2018, i tassi di interesse che le banche applicheranno ai prestiti pensionistici concessi nei primi due mesi saranno del 2,938% nel piano di ammortamento e del 2,838% per quello di accumulo, più un ulteriore 1,6% del capitale come commissione per l'accesso al fondo di garanzia e polizza assicurativa per rischio morte del pensionato. Previsti sgravi fiscali sul rimborso che saranno del 50% della quota interessi della rata di rimborso.
Il rimborso avviene in 260 rate totali in 20 anni con una trattenuta sulla pensione (la "penalità"), compresa la tredicesima, completato il rimborso dell'Ape la pensione verrà erogata per intero.
Ma come detto la penalità sulla pensione in caso di Ape Social è ridotta o annullata per categorie tutelate come disoccupati, lavoratori disabili con invalidità civile superiore al 74%, lavoratori con familiari di primo grado invalidi a carico, per chi ha svolto lavori usuranti, gravosi, rischiosi: si scende al 3% se la pensione è oltre in 1500 euro lordi mensili e fino ai 2000 euro, sotto i 1500 euro si arriva allo 0%.
In caso di richiesta di Anticipo Pensionistico come conseguenza di ristrutturazione aziendale, l'impresa dovrà coprire parte della penalizzazione della pensione del lavoratore: questo per evitare che si mandino via dipendenti più anziani scaricando il costo dell'operazione sull'INPS.
Domanda di Ape Agevolata
La procedura di domanda di anticipo pensionistico è in due fasi, la prima è la certificazione dei requisiti per l'Ape Sociale: inviare all'Inps un'istanza di riconoscimento delle condizioni per il diritto all'Ape Sociale, un'autodichiarazione ex art. 47, D.P.R. n. 445/2000 di possesso dei requisiti anagrafici, contributivi e soggettivi al momento della domanda o, alternativamente, entro il 31 dicembre dell'anno considerato, la documentazione speciale che certifichi il possesso dei requisiti soggettivi, di cui all'art. 5 D.P.C.M. n. 88/2017, differente in base alla categoria di appartenenza (es. verbale ASL di riconoscimento dell'invalidità civile in misura almeno pari al 74%).L'istanza di verifica, a seguito dell'intervento di cui alla Legge n. 234/2021, va richiesta entro tre finestre temporali: entro il 31 marzo (istanza tempestiva), tra il 1 aprile ed il 15 luglio (istanza intermedia) oppure tra il 16 luglio e il 30 novembre (istanza tardiva).
Solitamente l'Inps comunica l'esito dell'istruttoria entro il 30 giugno, per le domande di verifica delle condizioni presentate entro il 31 marzo, entro il 15 ottobre per le domande di verifica delle condizioni presentate entro il 15 luglio, entro il 31 dicembre per le domande di verifica delle condizioni presentate oltre il 15 luglio, ma entro il 30 novembre dello stesso anno.
Poi vi è la vera e propria domanda di Ape Agevolata, da effettuare quando si ha la risposta dell'Inps. Chi è in possesso di tutti i requisiti previsti al momento della presentazione della domanda di certificazione, può presentare contestualmente anche la domanda di Ape sociale
I requisiti per l'accesso all'Ape Agevolata devono essere raggiunti già al momento della presentazione della domanda di certificazione, ad eccezione del requisito anagrafico, dell'anzianità contributiva, della conclusione della prestazione per la disoccupazione e del periodo di svolgimento dell'attività lavorativa gravosa in via continuativa. I requisiti devono, comunque, maturare entro la fine dell'anno in corso al momento di presentazione della domanda.
Simulazioni di Ape - Anticipo Pensionistico: importo pensione e penalità
- muratore, nato nel settembre 1953, 38 anni di contributi settembre 2016, in pensione dal settembre del 2020 a 66 anni e 11 mesi, paga annua 26 mila euro lordi: in caso di Ape nel settembre 2017, quindi tre anni prima della pensione di vecchiaia, penalità minima o anche nulla se faranno rientrare il lavoro edile tra quelli usuranti che escludono le penalizzazioni
- ingegnere con qualifica "quadro", nato nel 1952, 40 anni di contributi nel settembre 2016, pagati 5 anni di riscatto della laurea per andare in pensione prima, paga annua 60 mila euro lordi, pensione di vecchiaia nel luglio 2019 a 66 anni e 7 mesi con 42 anni di contributi: penalità sulla pensione fino al 10% totale se chiede l'Anticipo Pensionistico due anni prima (5% per ogni anno), ovvero nel luglio 2017; nessuna agevolazione fiscale per i redditi più bassi, interessi del prestito e costo della polizza a suo carico
- artigiano, nato nel 1952, reddito d'impresa netto pari a 22 mila euro, pensione di vecchiaia nel gennaio del 2019 con 66 anni e 7 mesi e 42 anni di contribuzione (non bastano per la pensione anticipata, visto che da gennaio 2019 ci vogliono minimo 43 anni e 2 mesi): se chiede l'Ape due anni prima, cioè nel gennaio 2017, avrebbe una penalità del 4-5% e tassi di interesse del 2-3%, però non pagherebbe in quei due anni circa 6500 euro di contributi INPS gestione separata per artigiani
- insegnante, nata nel maggio 1953, paga annua di 38 mila euro lordi, 34 anni di contributi a fine 2016 più altri 4 per riscatto laurea, pensione anticipata nel settembre 2019 con 42 anni e 3 mesi di servizio, pensione di vecchiaia nel settembre 2020: chiedendo l'Ape nel settembre 2017, quindi tre anni prima della pensione di vecchiaia, avrebbe un taglio del 15% (5% per ogni anno), interessi del prestito e costo polizza a suo carico
- lavoratore dipendente, nato nel 1951, pensione di vecchiaia nel novembre 2018 con assegno da 1400 euro lordi al mese, chiede l'Ape nel novembre 2017 per assistere il figlio disabile: nessuna penalizzazione sulla pensione, agevolazioni fiscali sugli interessi della rata e il costo della polizza assicurativa
- con un'uscita anticipata di un anno si potrà domandare un anticipo massimo al 95% della pensione mensile, al 90% con un’uscita anticipata di due anni, all’85% con un anticipo di tre anni
- l'Ape sarà su 12 mensilità, ovvero negli anni di anticipo pensionistico non si avrà diritto alla tredicesima [simulazione di Ape Volontario pubblicata su Il Sole 24 Ore come esempio: pensione certificata mensile netta di 1.286 euro (16.718 euro l'anno in quanto di norma c'è la tredicesima) si potrà domandare un anticipo massimo di tre anni fino a 1093 euro al mese (l'85% della pensione mensile) per 12 mesi, quindi il prestito annuo sarà di 13.116 euro totali netti (quindi il 78,45% della pensione annua che si avrebbe normalmente se richiesta all'età pensionabile standard); sul prestito si pagherà il 4,7% sulla rata di pensione per ogni anno di anticipo, ovvero per un prestito netto nel triennio di 13.116euro si restituiscono in 20 anni, con rate di 208 euro per 13 mesi l'anno, 54.080 euro (valore comunque inferiore a quello che avrebbe un analogo prestito personale a condizioni di mercato)
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