23 giugno 2023

Importo Pensione Minima INPS 2023 e Integrazione al Trattamento Minimo

L'importo della pensione minima, comunemente detta trattamento minimo INPS, viene stabilito ogni anno seguendo l'adeguamento delle pensioni all'inflazione ed è fondamentale per vari calcoli previdenziali. Ci sono alcune novità sulla rivalutazione delle pensioni 2023, nello specifico la pensione minima aumenta più del tasso di inflazione per tutti e per gli over 75 sale a 600 euro.

Se prendi una pensione di importo inferiore al minimo puoi chiedere l'integrazione al trattamento minimo, che segue regole abbastanza complicate: in questo caso il calcolo della pensione minima dipende dal reddito annuo, considerato diversamente in base alla data di inizio erogazione della pensione e ad altri fattori. Ci sono poi varie maggiorazioni sociali sulla pensione che seguono regole diverse, ad esempio l'integrazione della pensione dopo i 70 anni.

Per fare chiarezza su questo importante elemento, che è fondamentale per molti calcoli previdenziali e assistenziali, ho redatto questa guida alla pensione minima INPS e all'integrazione al trattamento minimo INPS, che aggiorno ogni anno con tutte le novità e i nuovi numeri, dove trovi l'importo del trattamento minimo, quali sono i limiti di reddito, chi ha diritto alle maggiorazioni, come fare domanda all'INPS.


Importo pensione minima INPS e rivalutazione

Il trattamento minimo INPS è fissato ogni anno per legge e per effetto della perequazione delle pensioni (adeguamento all'inflazione) nel 2023 avrebbe dovuto essere di 563,73 euro al mese per 13 mensilità, un aumento del 7,30% rispetto ai 525,38 euro del 2022, ma nella Legge di Stabilità varata dal governo Meloni e approvata dal Parlamento è contenuta una norma che porta l'importo della pensione minima 2023 a 576,45 euro, un aumento dell'8,91%.

Sempre nella Legge di Stabilità 2023 è previsto che l'importo della pensione minima per i pensionati con almeno 75 anni sale a 604,28 euro al mese, non da gennaio ma da aprile e comunque solo per quest'anno, anche perché per il 2024 sono già previsti ulteriori aumenti generalizzati.

NB - L'aumento dell'importo della pensione minima 2023 non rileva ai fini del superamento dei limiti reddituali per il riconoscimento di tutte le prestazioni collegate al reddito, come scritto nella Legge di Stabilità. In altre parole, per ricevere gli aiuti economici alle famiglie che sono legati al reddito, per chi prende la pensione minima si continuerà ad usare il valore del trattamento minimo INPS 2022.

Integrazione al trattamento minimo INPS: limiti di reddito e condizioni

Se l'importo della pensione che si prende è inferiore all'importo della pensione minima di vecchiaia, allora può scattare l'integrazione al trattamento minimo che spetta secondo precisi requisiti di reddito personale o di reddito coniugale in caso di soggetti sposati (con separazione legale o divorzio si considera solo il reddito personale), ma attenzione massima a quanto scritto più sotto sulla data di inizio erogazione della pensione.

Note importanti:
  • l'integrazione al trattamento minimo non dipende dal reddito in caso di pensione di reversibilità ai superstiti
  • l'integrazione della pensione al minimo INPS non spetta a chi iscritto alla gestione separata
  • alla pensioni di vecchiaia liquidate con il sistema contributivo non spetta l'integrazione al trattamento minimo: in altre parole l'integrazione al minimo non spetta a chi ha iniziato a lavorare dal 1 gennaio 1996 in poi e quindi è interamente nel sistema contributivo
  • leggete qui per l'integrazione al trattamento minimo dell'assegno ordinario d'invalidità, che segue regole diverse
  • per le altre maggiorazioni per le pensioni di basso importo riportiamo tutti i dettagli più sotto; specifichiamo che quanto scritto non riguarda in ogni caso l'assegno sociale INPS, ex pensione sociale

Integrazione pensione al trattamento minimo INPS: limiti di reddito

Nel corso degli anni sono intervenute parecchie modifiche di legge, occorre quindi prestare molta attenzione perché la normativa cambia in base all'anno in cui è cominciata l'erogazione della pensione:
  • Pensioni erogate fino al 31 dicembre 1993: si considera solo il reddito personale del pensionato / della pensionata, senza guardare a quello del coniuge, il reddito non deve essere superiore al doppio dell'importo minimo INPS dell'anno in corso (calcolato sul totale delle mensilità erogate)
  • Pensione erogata tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 1994: come sopra il reddito personale non deve essere superiore a due volte l'importo minimo annuale, ma nel caso che il pensionato / la pensionata sia coniugato/a allora si considera il reddito coniugale che non deve essere più elevato di cinque volte il totale annuo del trattamento minimo INPS
  • Pensioni erogate dal 1 gennaio 1995: come sopra, ma in caso di reddito coniugale non si deve superare il quadruplo del minimo INPS; insomma è stato abbassato il limite per i pensionati coniugati
In questo quadro di sintesi elaborato da SPI - CGIL i limiti di reddito per l'integrazione al minimo INPS (insomma, se hai un reddito entro tali importi e la vostra pensione è inferiore alla pensione minima, puoi chiedere che venga aumentata fino a raggiungere l'importo del trattamento minimo):
integrazione al minimo INPS 2023
Per ottenere l'integrazione al minimo Inps devi rispettare
il limite di reddito personale anche da coniugat*

Redditi che si considerano per l'integrazione al trattamento minimo INPS

Vanno considerati tutti i redditi assoggettabili IRPEF, anche quelli già tassati alla fonte come le rendite finanziarie (interessi conto corrente o deposito, investimenti vari ecc...); esclusi invece i redditi da casa di abitazione di proprietà, pensioni di guerra, assegno di accompagnamento, trattamenti di famiglia, l'importo aggiuntivo di 155 euro introdotto dalla legge 388/2001, sussidi erogati da enti pubblici senza carattere di continuità, l'indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da vaccinazioni, trasfusioni e emoderivati.

Ricordati che c'è anche la social card, carta acquisti per pensionati

Integrazione pensione al minimo se ci sono più pensioni

Come calcolare l'integrazione al trattamento minimo se ci sono più pensioni sotto il minimo INPS? Può essere ad esempio il caso di chi prende la pensione di reversibilità per la morte del coniuge, che si va a sommare alla propria pensione da lavoro o anche alla pensione d'invalidità (che come scritto sopra è integrabile al minimo ma con diverse modalità). I casi possono comunque essere diverse ed eventualmente riguardare più di due pensioni.

Innanzi tutto vale come sempre il principio che il reddito totale non deve superare una certa soglia: valgono le regole su indicate. Vale anche il principio che non si può integrare una pensione calcolata interamente col contributivo, cioè determinata esclusivamente con contributi versati dal 1 gennaio 1996 in poi.

Fatte salve queste regole e specificato che quanto scritto vale se si è divenuti titolari di più pensioni dopo il 14 giugno 2000, se due o più pensioni sono sotto il minimo INPS si può avere l'integrazione solo per una, come specifica articolo 6, comma 3 del decreto legge 638/1983:
  • se pensioni a di gestioni diverse, l'integrazione al minimo è per quella col trattamento minimo d'importo più elevato o, a parità di importo al momento della coesistenza, sulla pensione con decorrenza più remota
  • se pensioni a carico della stessa gestione (ad esempio una pensione di vecchiaia e una di reversibilità, entrambe INPS per lavoratori dipendenti) l'integrazione al minimo si fa sulla pensione diretta (ricordiamo che le pensioni ai superstiti sono dette pensioni indirette); attenzione: se una delle pensioni deriva da un numero di settimane di contribuzione obbligatoria, effettiva e figurativa di almeno 781 settimane (esclusi i contributi volontari e quelli derivanti da periodi successivi alla data di decorrenza della pensione), l'integrazione al trattamento minimo spetta su quest'ultima pensione; siccome l'integrazione al minimo spetta se non sono superati i limiti di reddito, se un soggetto ha per esempio una pensione di vecchiaia da 250 euro e una di reversibilità da 150 euro l'integrazione sarà concessa (a livello parziale o totale) sulla pensione di vecchiaia, ma se la pensione di reversibilità è determinata con almeno 781 settimane di contributi effettivi allora sarà questa ad essere integrata al minimo, con un vantaggio sull'importo finale complessivo erogabile
Chi prende la pensione minima può domandare l'assegno al nucleo familiare.

Domanda integrazione al trattamento minimo della pensione

La domanda per l'integrazione della pensione al minimo si può fare in una qualsiasi sede INPS previdenziale, oppure tramite raccomandata A/R, o ancora con l'aiuto di un patronato. Si può fare al momento della domanda di pensione o in seguito quando già la si prende, in ogni caso occorre inserire anche una dichiarazione reddituale attestante i redditi percepiti nello stesso anno durante il quale viene erogata la prestazione.

Altre maggiorazioni sociali per la pensione minima

Ai titolari di pensione minima INPS e ai pensionati che hanno un reddito da pensione pari all'importo della pensione minima, spetta anche l'importo aggiuntivo erogato insieme alla tredicesima. Vanno però rispettati anche precisi requisiti di reddito Irpef.

C'è poi un'altra maggiorazione sulla pensione che viene erogata una volta l'anno: per tutti i dettagli ti consiglio la guida Quattordicesima mensilità INPS, qui dico solo che spetta integralmente ai pensionati con un reddito non superiore a una volta e mezza la pensione minima, e parzialmente ai pensionati con un reddito tra una volta e mezza e due volte la pensione minima.

Integrazione pensione dopo 70 anni e per invalidi - Da considerare inoltre che i pensionati che dal 2002 hanno avuto la maggiorazione fino a un milione di lire, ovvero 516 euro, hanno diritto ad una pensione da 638,83 euro in virtù della maggiorazione fissa da 136,44 euro.

Hanno diritto a questa maggiorazione i pensionati (lavoratori dipendenti o autonomi) con almeno 70 anni di età e i titolari di pensione d'inabilità con almeno 60 anni (cioè gli invalidi civili al 100%), in entrambi i casi con reddito annuo massimo di 8.389,57 euro se soli, di 14278,55 euro se coniugati. Per ogni 5 anni di contributi versati si abbassa di un anno l'età anagrafica minima. Ci sono maggiorazioni parziali a partire dai 60 anni.
5 commenti:
CristinaN ha detto...

Salve,
volevo capire per mia madre se ha diritto a integrazione alla pensione minima...
Quando si parla di REDDITO IRPEF: va considerato solo il REDDITO IMPONIBILE risultante dalla dichiarazione dei redditi (ossia al NETTO degli oneri deducibili), oppure occorre aggiungere anche i REDDITI FONDIARI NON IMPONIBILI (è proprietaria di una casa al di fuori della abitazione principale)?
Mi sono rivolta al patronato ma mi hanno guardato la dichiarazione in modo sommario dicendo che non ne aveva diritto a causa di redditi fondiari, ma il commercialista afferma che essendo soggetto a IMU NON fanno parte del reddito irpef.
Vi ringrazio in anticipo per la risposta.
Cordiali saluti

Christian Citton ha detto...

Questione abbastanza complessa perchè va specificato che è sì vero che l'IMU sostituisce, per la componente immobiliare, l'IRPEF e le addizionali dovute sui redditi fondiari relativi ai beni (fabbricati e terreni) non locati, ma con la circolare n. 5/E/2013 l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che per alcuni redditi, espressamente elencati dalle disposizioni che regolano l'IMU, non si produce l'effetto di sostituzione. Si tratta del reddito agrario, dei redditi di fabbricati relativi a beni locati diversi da quelli cui si applica la cedolare secca, dei redditi derivanti dagli immobili che non producono reddito fondiario e dei redditi degli immobili posseduti dai soggetti passivi IRES.
Senz'altro il vostro commercialista avrà ben chiara la situazione di sua madre nei dettagli (come può intuire, dire a noi "è proprietaria di una casa al di fuori della abitazione principale" non consente una risposta certa) e sarà a conoscenza di eventuali aggiornamenti normativi, dunque le consigliamo di chiedere ancora a lui la conferma, sulla base della circolare su menzionata e della situazione specifica di sua madre, se effettivamente siano da considerarsi come detto alternativi all'Irpef.

Unknown ha detto...

Volevo domandare se tutti i cittadini italiani hanno diritto alla pensione!!

Anonimo ha detto...

salve
io sono pensionato con pensione di 393,80 mensile, ho letto che mi spetta il bonus della tredicesima ma sul cedolino di pensione non trovo alcun aumento.
Vedendo la legge emanata il 25 dicembre 2019 che prevede la pensione minima di 515,00 €/mese, io per il mese di gennaio non vedo alcun cambiamento nell'importo, rimanendo fisso a 393,80 €.
Voglio sapere cosa posso fare per avere l'aumento e per sapere se mi spetta effettivamente.

Christian Citton ha detto...

La pensione del mese di gennaio 2020 non è stata ancora versata, siamo solo al 6 del mese... Inoltre come può leggere nell'articolo ci sono diverse condizioni di reddito da rispettare (oltre al fatto che tredicesima, bonus pensione e integrazione al minimo sono cose diverse), che noi non possiamo certo conoscere per quel che riguarda il Suo caso.