26 gennaio 2023

RITA: Cos'è e Quando Conviene Richiederla, i Vantaggi per Andare in Pensione Prima

Cosa è la pensione RITA? La RITA è la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata che può essere chiesta da sola oppure con l'APE Agevolata o Volontaria o altre forme di pensione anticipata.

Domandando solo la RITA si usufruisce di un anticipo della pensione integrativa: la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata si può chiedere prima dell'APE, fino a 10 anni prima dell'età per la pensione di vecchiaia se si è disoccupati.

Se si chiede la RITA insieme all'APE (Anticipo Pensionistico), si riduce la rata di rimborso del prestito pensionistico in caso di APE con rimborso totale o parziale non carico dello Stato, oppure chiedere un Anticipo Pensionistico meno oneroso perché combinato con un anticipo sulla pensione integrativa. Inoltre la pensione RITA è cumulabile con la pensione anticipata, non solo quella ordinaria ma anche con forme speciali come ad esempio l'Opzione Donna.

Chi può andare in pensione con la RITA: requisiti e situazioni

Chi ha diritto alla RITA è una categoria ben definita dalla Legge di Bilancio 2017 (Legge n° 232 del 11 dicembre 2016) e dalla Legge di Bilancio 2018 (legge n° 205 del 27 dicembre 2017), che ha corretto alcuni punti della normativa e stabilizzato la RITA.

Si può chiedere la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata se si ha una forma di previdenza integrativa, più precisamente la RITA può essere richiesta dai lavoratori e lavoratrici che hanno maturato almeno 5 anni di versamenti ad un fondo pensione o altre forme di previdenza complementare e si trovino nelle situazioni qui sotto indicate.

Quando si può andare in pensione con la RITA? Nell'impianto originario era previsto che si potesse domandare la RITA non prima di 3 anni e 6 mesi dal raggiungimento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia, esattamente come l'Anticipo Pensionistico, ma con la Legge di Bilancio 2018 il termine è stato anticipato fino a 5 anni prima, confermando che la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata si può avere anche senza APE. Si può domandare la RITA fino a 10 anni prima dell'età per la pensione di vecchiaia se si è disoccupati da più di 24 mesi.

Resta in ogni caso il requisito di almeno 20 anni di contributi versati nel regime previdenziale obbligatorio di appartenenza.

Più nel dettaglio questi sono i requisiti per la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, le due situazioni che danno diritto all'accesso:
  1. cessazione dell'attività lavorativa - entro cinque anni dal momento in cui si smette di lavorare si deve raggiungere l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia - al momento della domanda si devono avere almeno 20 anni di contributi nei regimi previdenziali di appartenenza - al momento della domanda si devono avere 5 anni di iscrizione e contribuzione al fondo pensionistico cui si chiede la RITA
  2. cessazione dell'attività lavorativa - essere inoccupato dopo la cessazione dell'attività lavorativa per più di 24 mesi - raggiungere l'età anagrafica per la pensione di vecchiaia nel regime obbligatorio di appartenenza entro 10 anni dal compimento del termine di inoccupazione - avere almeno 5 anni di partecipazione alle forme pensionistiche complementari
Chiaro è che in base alla prima situazione si può andare in pensione con la RITA se si smette di lavorare volontariamente, nella seconda situazione se si ha perso il lavoro.

Interessante notare che si può prendere la RITA e ricominciare a lavorare, anche se probabilmente conviene revocare la RITA per interrompere il rimborso e lasciare il capitale non rimborsato investito nella forma previdenziale complementare per avere poi una pensione integrativa non ridotta.

Come funziona la RITA ed erogazione

Con la circolare 888 la Covip (Commissione di vigilanza dei fondi pensione) ha reso noto che:
  • la RITA va erogata tramite bonifici con cadenza al massimo trimestrale
  • per non perdere rendimenti, la parte di montante di cui viene richiesto il frazionamento deve restare in gestione al fondo pensione
  • rendita integrativa pensionistica
  • il montante residuo deve essere investito dal fondo pensione nel comparto più prudente, salva diversa disposizione del titolare che richiede la RITA, che dovrà anche ricevere precisa informativa sui costi amministrativi di questa nuova prestazione
  • nel caso il titolare decidesse, durante il percepimento della Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, di cambiare comparto di investimento del montante residuo, le rate della RITA devono essere ricalcolate periodicamente per tenere conto dell'incremento o della diminuzione del montante derivante dalla gestione

Quali sono i vantaggi della RITA: sgravi fiscali e APE meno costoso

I lavoratori che pagano contributi per un fondo pensione o altre forme di previdenza complementare possono di solito chiedere un anticipo della pensione integrativa, pagando però su tale anticipo una tassazione tra il 15% se richiesto per cure sanitarie o finanziamento per acquisto abitazione principale e il 23% negli altri casi, ma con la RITA insieme all'APE si scenderebbe al 15% con riduzione per ogni anno di adesione al fondo pensione superiore ai 15 anni, fino a un massimo di 6% di riduzione (ovvero scendere fino al 9% di aliquota).

Si potrebbe così avere un Anticipo Pensionistico di minore importo, quindi con una penalità minore in seguito, e pagare meno tasse per l'anticipo della pensione integrativa. Ricordiamo che la rendita complementare si prende con la pensione di base, la tassazione è quella Irpef e dipende dallo scaglione di reddito di appartenenza.

C'è però la possibilità di non accedere a questa tassazione sostitutiva, esplicitandolo nella dichiarazione dei redditi: in tal caso la RITA è assoggettata alla tassazione ordinaria.

Quando conviene la RITA?

La RITA conviene quando ci si avvicina alla pensione e si ha bisogno di un reddito supplementare perché si ha perso il lavoro: la Rendita Integrativa Temporanea Anticipata funziona come un ponte tra la fine dell'attività lavorativa e la pensione di vecchiaia se mancano ancora 5 o 10 anni per raggiungere i requisiti per la pensione.

Questo perché quando si smette di lavorare in tarda età ma prima del pensionamento può essere difficile trovare un nuovo lavoro e si rischia di rimanere senza reddito. La RITA offre una soluzione a questo problema, fornendo entrate economiche fino a quando non si accede alla pensione sfruttando anche i vantaggi fiscali della previdenza complementare.

Ovviamente la RITA è utile anche per coloro che decidono di ritirarsi dal lavoro in anticipo per scelta personale.
2 commenti:
Andrea BO ha detto...

Buongiorno
Usufruisco dell'indennità rottamazione partita iva da alcuni mesi.
Ho la possibilità di richiedere RITA ?
ringrazio
andrea

Christian Citton ha detto...

Domanda interessante a cui purtroppo non è mai stata data risposta dalle fonti ufficiali. Secondo l'interpretazione di vari esperti in ambito previdenziale la RITA e l'indennizzo commercianti sono compatibili perché quest'ultimo è compatibile con varie forme di pensioni dirette, quindi lo dovrebbe essere con una che in pratica è finanziata dai versamenti alla previdenza privata eseguiti dal richiedente e rimborsata con tanto di interessi.