Da segnalare che c'è la possibilità che col Decreto Milleproroghe o con altri interventi del governo ci sia un ampliamento delle possibilità di andare in pensione con Opzione Donna, ma ad ora le norme ufficiali e approvate sono queste: aggiorneremo in caso di novità.
Invece per le lavoratrici che hanno raggiunto i requisiti di Opzione Donna entro il 31 dicembre 2021 (cioè tutte, non solo appartenenti alle tre categorie su menzionate) valgono le precedenti regole, ovvero quelle per fare domanda di Opzione Donna dal 1 gennaio 2022: tale possibilità è disponibile anche nel 2023 perché per andare in pensione con Opzione Donna vale la cristallizzazione dei requisiti, che consente di fare domanda anche in seguito.
In questa guida riportiamo prima le regole di Opzione Donna 2023, cioè quelle nuove e valide per le lavoratrici appartenenti alle tre categorie che hanno raggiunto i requisiti tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2022, sotto invece le le regole di Opzione Donna 2022, cioè per le lavoratrici che hanno raggiunto i requisiti entro il 31 dicembre 2022.
Chi va in pensione con Opzione Donna nel 2023
Possono accedere a Opzione Donna nel 2023 le seguenti categorie di lavoratrici dipendenti, sia del settore privato che pubblico, e autonome:- licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale presso la struttura per la crisi d'impresa
- caregiver che si occupano, da almeno 6 mesi prima della domanda di pensione anticipata, del coniuge o di un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (ai sensi della Legge 104/1992), oppure di un parente o un affine di secondo grado con handicap in situazione di gravità i cui genitori o il coniuge siano deceduti o mancanti, oppure con almeno 70 anni d'età o con patologie invalidanti
- con invalidità di almeno il 74%
- 58 anni le lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende in crisi
- 60 anni le caregiver e le invalide, 59 anni se hanno un figlio, 58 anni se ne hanno due o più
- 35 anni di contributi
Importate ricordare che i 35 anni di contributi per Opzione Donna devono essere tutti nella gestione previdenziale che erogherà la pensione e che in caso di contribuzione mista non è possibile il cumulo gratuito ma sarà necessaria la ricongiunzione onerosa dei contributi: una spesa che andrà ad aggiungersi alla riduzione dell'assegno.
Ricordiamo infatti che con Opzione Donna c'è il ricalcolo col sistema contributivo di tutto il montante, anche dei periodi nel sistema retributivo, cosa che comporta una riduzione dell'importo della pensione.
Tabella riassuntiva dei requisiti per Opzione Donna 2023 (elaborazione dati pensionioggi.it) |
Pensione anticipata Opzione Donna 2022
Come detto a inizio articolo, per chi ha raggiunto i requisiti per Opzione Donna entro il 31 dicembre 2021 valgono ancora le precedenti regole e può fare domanda anche nel 2023 perché i requisiti sono "cristallizzati", ovvero restano validi.Con la Legge di Stabilità 2017 il governo Renzi aveva concesso l'accesso a Opzione Donna alle lavoratrici nate nell'ultimo trimestre 1957/58, le quali rimasero escluse nel 2016 quando il termine per il raggiungimento dei requisiti di età e contributi tornò ad essere quello originale del 31 dicembre 2015 con un'apposita norma inserita nella Legge di Stabilità 2016.
La proroga di Opzione Donna attuata nel 2019 ha ampliato la finestra di un biennio, come hanno poi fatto le proroghe successive: in altre parole possono richiedere l'accesso alla pensione Opzione Donna le lavoratrici dipendenti del settore privato e pubblico che hanno compiuto 58 anni entro il 31 dicembre 2021 e le lavoratrici autonome che entro tale data ne hanno compiuti 59.
Il requisito contributivo per Opzione Donna 2022 è sempre di 35 anni, escludendo dal calcolo i periodi di disoccupazione e malattia ma comprendendo eventuali contributi volontari, da ricongiunzione e riscatto.
Tabella riassuntiva dei requisiti per Opzione Donna 2022 (elaborazione dati pensionioggi.it) |
Ricordiamo infatti che con Opzione Donna c'è il ricalcolo col sistema contributivo di tutto il montante pensionistico, cosa che comporta una riduzione dell'importo della pensione.
Tramite questa simulazione di esempio potete farvi un'idea di quanto si perde andando in pensione con l'Opzione Donna:
Domanda di pensione Opzione Donna, quando presentarla
La domanda di pensione con Opzione Donna può essere fatta anche dopo l'anno che segue quello in cui sono stati maturati i requisiti perché vale il principio della cristallizzazione dei requisiti, ovvero chi raggiunge i requisiti per Opzione Donna li mantiene nel tempo e può andare in pensione con questo sistema anche più avanti, con le regole valide nell'anno in cui li ha maturati.Facciano attenzione le lavoratrici del settore scolastico che vogliono accedere alla pensione Opzione Donna: rientrando nella categoria delle lavoratrici dipendenti del settore pubblico hanno meno tempo per fare domanda, visto che la scadenza per la domanda di cessazione dal servizio nella scuola è fissata, secondo le indicazioni del Miur, al 28 febbraio di ogni anno.
Resta in vigore il meccanismo delle finestre mobili per Opzione Donna, come previsto dall'articolo 12 del Dl 78/2010 convertito con legge 122/2010: il primo assegno viene erogato dopo 12 mesi dalla maturazione dei requisiti per le lavoratrici dipendenti, dopo 18 mesi per le lavoratrici autonome.
Si può inoltrare domanda di Opzione Donna online dal sito dell'Inps o chiamando il contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile, oppure tramite un patronato convenzionato. Per ulteriori dettagli e casi particolari l'Inps rinvia alle istruzioni diramate con la circolare n. 11/2019 e ai chiarimenti forniti con i messaggi n. 1551 del 16 aprile 2019 (paragrafo 2) e n. 4560 del 21 dicembre 2021.
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