20 giugno 2023

Pensione Anticipata a Quota 103: Requisiti e Contributi, Bonus Maroni, Come Fare Domanda

Se hai almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi, dal 1 gennaio 2023 puoi usufruire della nuova (e temporanea) pensione anticipata a Quota 103, introdotta con la Legge di Stabilità 2023 (legge 197 del 29 dicembre 2022) del governo Meloni.

Ma se decidi di restare al lavoro potrai usufruire del Bonus Maroni 2023 e di avere in busta paga la trattenuta sui contributi che il datore di lavoro trattiene (ovviamente quando andrai in pensione l'assegno sarà un po' più basso).

Ci sono poche differenze tra Quota 103 e Quota 102, perché l'impianto normativo è praticamente lo stesso. Per "poche differenze tra Quota 102 e Quota 103" intendo che cambiano solo i requisiti di età e contributi necessari, rispettivamente due in meno e tre in più: so che non sono pochi quando si vuole andare in pensione, ma per il resto le due forme di pensione anticipata sono uguali.


Con la lettura di questa guida saprai:
  • chi può andare in pensione anticipata con Quota 103, quali requisiti servono e il calcolo dei contributi
  • le differenze tra Quota 103 e le altre pensioni anticipate, in particolar modo con la Quota 41 precoci
  • come fare domanda di pensione anticipata Quota 103
  • come funziona il Bonus Maroni con Quota 103

Cosa prevede la Quota 103: requisiti, contributi e compatibilità con lavoro

Per andare in pensione con Quota 102 servivano un minimo di 64 anni di età e 38 di contributi, requisiti da maturare entro il 31 dicembre 2022, i requisiti per andare in pensione con Quota 103 diventano un minimo di 62 anni e 41 anni di contributi da raggiungere entro il 31 dicembre 2023. La pensione anticipata a Quota 103 è una misura-ponte valida solo fino al termine del 2023, come lo era Quota 102.

In entrambi i casi la domanda di pensionamento si può fare già nel corso dell'anno in cui i requisiti sono raggiunti, ma anche in seguito perché vale la cristallizzazione dei requisiti, ovvero è possibile fare domanda per andare in pensione con Quota 103 negli anni seguenti se entro il 31 dicembre 2023 si sono raggiunti i requisiti anagrafici e contributivi.

Calcolo contributi Quota 103: come per altre forme di pensione anticipata, il calcolo dei contributi utili per Quota 103 prevede che ci siano almeno 35 anni di contributi effettivi. Per arrivare al totale di 41 anni è possibile aggiungere i contributi figurativi e i contributi volontari, e anche utilizzare il riscatto e il cumulo contributivo.

Chi va in pensione con Quota 103 non può lavorare fino a che non andrà in pensione di vecchiaia, quando questo divieto decade (infatti un pensionato può lavorare, ma non se si va in pensione con forme di pensione speciali come Quota 103). Unica eccezione il lavoro occasionale accessorio, sempre consentito entro il limite di 5000 euro l'anno.

Come indicato nel comma 286 dell'articolo della Legge di Bilancio 2023, anche per Quota 103 è previsto l'incentivo del Bonus Maroni per chi resta al lavoro pur avendo raggiunto i requisiti, cioè uno sgravio di parte dei contributi da versare all'Inps che finirebbero invece nella busta paga. iù sotto tuti i dettagli in un apposito paragrafo.

Chi può andare in pensione con Quota 103, differenza con pensione anticipata Fornero e Quota 41 precoci

Possono usufruire della Quota 103 per andare in pensione i lavoratori dipendenti iscritti presso l'assicurazione generale obbligatoria o alle forme esclusive e sostitutive della medesima (cioè i professionisti iscritti a specifiche casse previdenziali) e dai lavoratori iscritti alla gestione Separata Inps, cioè i professionisti senza cassa, gli autonomi, titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e gli assimilati a queste categorie.

Esclusi da Quota 103 il personale delle Forze Armate, delle Forze di Polizia, della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco.

La differenza tra Quota 103 e pensione anticipata ordinaria, la "pensione anticipata Fornero", è prevalentemente nei requisiti necessari: per Quota 103 servono almeno 62 anni di età mentre per la pensione anticipata ordinaria non è previsto un minimo anagrafico, per Quota 103 servono almeno 41 anni di contributi mentre per la pensione anticipata servono almeno 42 anni e 10 mesi per i lavoratori, 41 anni e 10 mesi per le lavoratrici.

In entrambi i casi sono ammessi non più di 3 anni di contributi figurativi da disoccupazione, malattia ecc..., gli anni di contribuzione effettiva devono essere almeno 35. Valgono anche le normali regole del regime di cumulo dei contributi provenienti da diverse gestioni.

Quota 103 penalizzazioni: più che di penalizzazioni si tratta di un limite, perché fino all'età di 67 anni (in pratica l'età per la pensione di vecchiaia) l'assegno previdenziale non potrà superare le cinque volte l'importo del trattamento minimo Inps, limite che non c'è con la pensione anticipata ordinaria.

Con la circolare n° 27 del 10 marzo 2023 l'Inps specifica che col passaggio da Quota 103 a pensione di vecchiaia non c'è più alcun limite all'importo dell'assegno previdenziale, che verrà erogato senza alcun ricalcolo o penalità.

Le ultime differenze tra pensione anticipata Fornero e Quota 103 sono sulla finestra mobile per i lavoratori pubblici, che passa da tre a sei mesi con Quota 103 (resta a tre mesi per i lavoratori del settore privato) e l'eventuale incentivo del Bonus Maroni, se verrà introdotto.

Differenza Quota 103 e Quota 41: anche se servono 41 anni di contributi per andare in pensione con Quota 103, questa è diversa dalla vigente Quota 41 per lavoratori precoci, che non prevede un'età minima ed è solo per disoccupati, addetti a lavori usuranti o mansioni gravose, caregiver o invalidi e sarà valida fino al 31 dicembre 2026, se non ci saranno successive modifiche.

Quando fare domanda di Quota 103: istruzioni Inps

Come spiegato dal messaggio Inps 754/2023, si può fare domanda di Quota 103 dal 21 febbraio 2023 con le seguenti modalità:
  • online dal sito dell'Inps con le credenziali SPID, la carta d'identità elettronica o la tessera sanitaria: bisogna cercare "Pensione Anticipata Flessibile", il nome di Quota 103 sul sito dell'Inps
  • telefonicamente chiamando il contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06 164 164 da rete mobile
  • tramite un patronato convenzionato
La pensione anticipata a Quota 103 può essere richiesta anche da chi ha maturato i requisiti al 31 dicembre 2022.

Chi raggiunge i requisiti per questo pensionamento entro il 31 dicembre 2023 può chiedere Quota 103 anche dopo perché i requisiti, una volta maturati, sono cristallizzati (cfr articolo 14-bis D.L. 4/2019) e la pensione può essere richiesta in qualsiasi momento, anche se poi la legge non preveda più la possibilità di avvalersi della prestazione previdenziale o ne inasprisca le condizioni.

Bonus Maroni applicato alla pensione anticipata Quota 103

Il Bonus Maroni 2023 è uno sgravio contributivo che si applica solamente alla Quota 103 e prende il nome da un precedente bonus, attivo dal 2004 al 2007, elaborato dall'ex Ministro del Lavoro Roberto Maroni.

Il Bonus Maroni 2023 permette ai dipendenti, sia del settore pubblico che privato, di rinunciare alla pensione con Quota 103 e ricevere, come aumento dello stipendio, la trattenuta contributiva operata dal datore di lavoro in busta paga. Il decreto 110 del 21 marzo 2023, pubblicato il 12 maggio sulla Gazzetta Ufficiale, stabilisce che questa facoltà può essere revocata dal lavoratore fino al raggiungimento dell'età per la pensione di vecchiaia.

Come detto il Bonus Maroni è solo per chi ha i requisiti per Quota 103, quindi se ad esempio hai 41 anni di contributi ma meno di 62 anni, o più di 62 anni di età e meno di 41 anni di contributi, non puoi accedervi.

Il beneficio del Bonus Maroni inizia a partire dalla data di decorrenza utile della pensione con Quota 103: ad esempio, se un lavoratore raggiunge i requisiti il 15 maggio 2023, l'incentivo inizia il 1° settembre 2023, ovvero tre mesi dopo aver soddisfatto i requisiti. Se la finestra di applicazione è già aperta, l'incentivo decorre dal primo giorno del mese successivo a quello in cui è stata esercitata la facoltà.

La domanda per il Bonus Maroni può essere presentata anche dopo il 31 dicembre 2023, a condizione che l'età per la pensione di vecchiaia non sia ancora stata raggiunta.

Il Bonus Maroni dura fino al raggiungimento del primo dei seguenti requisiti: il conseguimento di una pensione diretta, l'età di 67 anni per la pensione di vecchiaia o l'età di pensionamento inferiore a 67 anni, se applicabile nella specifica gestione pensionistica. Il beneficio non viene influenzato dal conseguimento di una pensione ai superstiti.

Se avendo raggiunto i requisiti per Quota 103 ma resti al lavoro, col Bonus Maroni ricevi in busta paga la quota di contribuzione trattenuta dal datore di lavoro, che di solito corrisponde al 9,19% della retribuzione pensionabile. Ovviamente il datore di lavoro continua a versare all'Inps la sua quota di contribuzione, solitamente pari al 23,81%.

Niente è gratis a questo mondo, dunque neanche il Bonus Maroni: le somme aggiuntive ricevute in busta paga col Bonus Maroni sono tassate, ovvero saranno soggette all'IRPEF, e la pensione futura sarà un po' più bassa perché l'aliquota di computo sulle retribuzioni ricevute dopo l'esercizio della facoltà sarà ridotta dal 33% al 23,81% della retribuzione pensionabile.

Inoltre, il Bonus Maroni si ricalcola in base alle riduzioni del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti. Nel 2023, se il reddito mensile supera i 1.923 euro ma non raggiunge i 2.692 euro, l'incentivo sarà del 3,19% (7,19% fino al 30 giugno 2023); se il reddito mensile è inferiore a 1.923€, l'incentivo sarà del 2,19% (6,19% fino al 30 giugno 2023).

I contributi a carico dei dipendenti con una retribuzione lorda fino a 2.692 euro mensili, corrispondenti a 35.000 euro annui, sono sgravati in misure specifiche: il 3% fino al 30 giugno e il 7% da luglio a dicembre se la retribuzione non supera i 1.923 euro mensili (25.000 euro annui); il 2% fino al 30 giugno e il 6% da luglio a dicembre se la retribuzione supera i 1.923 euro ma non i 2.692 euro.
Nessun commento: