31 ottobre 2022

TFR in Azienda o al Fondo Pensione per Previdenza Complementare?

Il TFR è meglio in azienda o in un fondo pensione? Il dubbio su dove è meglio mettere il TFR attanaglia milioni di lavoratori, che devono valutare se sia più conveniente una liquidazione di una certa consistenza al termine della propria carriera lavorativa oppure una pensione integrativa più alta.

Investire nella previdenza complementare è necessario, come confermano i dati INPS e gli analisti, e che i fondi pensione sono la scelta migliore è un fatto concreto, anche perché si possono fare versamenti al fondo pensione col TFR e anche richiedere il contributo aziendale, che non ha costi per il lavoratore. Inoltre la deduzione fondo pensione nella dichiarazione dei redditi fa pesare meno la spesa.

Vediamo dunque con numeri concreti e con tre esempi di lavoratori - un 30enne, un 40enne e un 50enne - in una situazione ideale (e forse un po' irrealistica soprattutto per i più giovani, ma tant'è) per capire la convenienza di aderire ad un fondo pensione e alimentarlo con la quota mensile del trattamento di fine rapporto e col contributo aziendale.


Quanto rende il TFR in un fondo pensione

Il flop del TFR in busta paga per il triennio 2015-18 è stato clamoroso perché c'era il concreto rischio di avere pochi soldi in più sullo stipendio pagando però più tasse, poi una liquidazione più bassa al termine della propria vita lavorativa.

In un momento di "esaltazione riformistica" il governo Renzi aveva pure valutato l'ipotesi di rendere obbligatorio l'uso del trattamento di fine rapporto per la previdenza complementare destinandolo ad un fondo pensione, progetto abbandonato a causa della caduta del governo ma anche perché si riteneva che il trattamento di fine rapporto sia tra quegli elementi che il lavoratore deve poter gestire da sé. Dunque se non deve essere un obbligo, però va detto che ci sono vantaggi a destinare il TFR ad un fondo pensione.

Grazie alle elaborazioni di Progetica, società indipendente di analisi finanziarie e previdenziali, che sono realizzate prevedendo continuità di versamenti e di contribuzione, con i valori al netto delle tasse e dell'inflazione, con le stime per l'età per la pensione di vecchiaia secondo le norme vigenti e un TFR al 6,91% della retribuzione, si hanno le seguenti proiezioni:
  • lavoratore 30enne, 1000 euro netti di stipendio mensile, previsione di pensione di vecchiaia a 70 anni: 344 euro€ al mese di pensione integrativa con fondo pensione linea garantita, 519 euro con fondo pensione linea bilanciata-azionaria
  • lavoratore 40enne, 1500 euro netti di stipendio mensile, previsione di pensione di vecchiaia a 69 anni: 307 euro al mese di pensione integrativa con fondo pensione linea garantita, 421 euro al mese con fondo pensione linea bilanciata-azionaria
  • lavoratore 50enne, 2000 euro netti di stipendio mensile, previsione di pensione di vecchiaia a 68 anni: 215 euro al mese di pensione integrativa con fondo pensione linea garantita, 265 euro in più al mese con fondo pensione linea bilanciata-azionaria
Nell'articolo Fondo Pensione o Piano Individuale Pensionistico per la Pensione Integrativa? le differenze tra i vari fondi pensione. Passiamo ora al contributo aziendale e ai suoi vantaggi per la previdenza complementare.

Contributo aziendale in fondo pensione: versamento senza costi per il lavoratore

Il contributo aziendale è un'opportunità per la pensione integrativa tramite fondo pensionistico: più precisamente il lavoratore che aderisce al fondo pensione di categoria, al fondo pensione aziendale oppure al fondo pensione aperto su base collettiva (cioè promosso da banche, Sim o Sgr, assicurazioni convenzionate con l'azienda), può chiedere che il datore di lavoro gli versi in automatico una cifra aggiuntiva nel fondo, totalmente a carico dell'azienda e che si va quindi ad aggiungere a quanto versa il lavoratore.

meglio tfr in azienda o in fondo pensione L'entità del contributo aziendale dipende dagli accordi di settore, ma è chiaro che se il lavoratore ritiene conveniente l'adesione al fondo pensione aziendale, di categoria o collettivo, allora il contributo aziendale va assolutamente richiesto: la pensione integrativa sarà più alta senza alcuna spesa in più.

Secondo le simulazioni di Progetica questo è quanto si può avere in più sulla pensione integrativa con versamenti al fondo pensione solo dal contributo aziendale, ipotizzato all'1% della busta paga:
  • lavoratore 30enne, 1000 euro netti di stipendio mensile, previsione di pensione di vecchiaia a 70 anni: 100 euro in più al mese con fondo pensione linea garantita, 150 euro in più al mese con fondo pensione linea bilanciata-azionaria
  • lavoratore 40enne, 1500 euro netti di stipendio mensile, previsione di pensione di vecchiaia a 69 anni: 89 euro in più al mese con fondo pensione linea garantita, 122 euro in più al mese con fondo pensione linea bilanciata-azionaria
  • lavoratore 50enne, 2000 euro netti di stipendio mensile, previsione di pensione di vecchiaia a 68 anni: 62 euro in più al mese con fondo pensione linea garantita, 77 euro in più al mese con fondo pensione linea bilanciata-azionaria
Valori in termini reali, al netto della fiscalità e dell'inflazione, con ipotesi di continuità di versamento al fondo e di contribuzione fino al raggiungimento della pensione: certo per i 30-40enni di oggi può essere un'ipotesi alquanto ottimistica, come abbiamo già scritto anche in Riscatto Laurea per Andare in Pensione Prima: Quanto Costa e Convenienza, ma d'altra parte per fare delle stime numeriche è l'unica ipotesi utilizzabile.

Numeri non di poco conto, anzi di grande importanza visto che secondo le stime rese note dall'INPS nell'aprile 2016 i lavoratori nati dal 1980 in poi andranno in pensione a circa 70 anni con un assegno sotto i 1000 euro di oggi! Numeri che sicuramente nel corso degli ultimi anni saranno peggiorati, purtroppo.

Come abbiamo riportato nell'articolo Fondo Pensione Linea Garantita o Azionaria Bilanciata: Quali Rischi e Vantaggi? prima si inizia a investire per la previdenza complementare coi fondi pensione e meglio è, ma già un 50enne che versa per gli ultimi 18 anni di carriera lavorativa il TFR ad un fondo pensione con anche il contributo aziendale, potrà avere una pensione integrativa di oltre 300 euro, sempre secondo le stime di Progetica basate sui dati attuali: è dunque il caso di fare molto bene i propri conti.
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