Lavoro autonomo definzione - I rapporti di lavoro autonomo a cui si applicano le novità del Jobs Act per gli autonomi sono quelle regolate dal Titolo III del Libro V del Codice Civile all'art 2222, ovvero "quei rapporti in cui il lavoratore si obbliga a compiere, verso un corrispettivo, un'opera o un servizio, con lavoro prevalentemente proprio e senza vincolo di subordinazione nei confronti del committente". Esclusi gli imprenditori, inclusi invece coloro che esercitano una professione intellettuale, regolamentata o meno.
Indennità di maternità nel Jobs Act autonomi - Importante sottolineare che il congedo di maternità essere percepito anche continuando a lavorare e fatturare, ovvero la lavoratrice autonoma ha diritto comunque alla maternità, basterà fare domanda all'INPS. In precedenza la lavoratrice autonoma in maternità anticipata per gravidanza a rischio e in maternità obbligatoria doveva astenersi dal lavoro, pena la restituzione di quanto preso. Il rapporto di lavoro non si viene meno in caso di gravidanza per chi presta la propria attività in via continuativa per il committente.
Congedo parentale facoltativo per autonomi - In pratica i lavoratori autonomi e dipendenti sono equiparati e il congedo parentale, spettante sia al padre che alla madre, diventa per un totale di sei mesi (e non più solo tre), fruibile fino al compimento dei 3 anni da parte del figlio / della figlia dando diritto alla retribuzione economica e ai contributi previdenziali. Attenzione! Il congedo parentale non è il congedo di maternità, sono cose diverse sia per il lavoro autonomo che per il lavoro dipendente: nella guida Congedo di maternità e congedo parentale tutti i dettagli.
Indennità di malattia per lavoratori autonomi - Novità interessante visto che in caso di malattie o infortuni il rapporto di lavoro non si estingue ma sospeso per massimo 150 giorni (5 mesi); inoltre se la gravità è tale da impedire il normale svolgimento delle attività lavorative per più di 60 giorni, autonomi e professionisti potranno sospendere il pagamento degli oneri contributivi previdenziali fino a 2 anni, dopo di che il pagamento verrà dilazionato in rate mensili per un totale di tre volte il periodo di sospensione.
Sussidio di disoccupazione per autonomi - L'indennità di disoccupazione Dis Coll col Jobs Act del lavoro autonomo è diventata strutturale dal 1 luglio 2017 ed estesa anche agli assegnisti e ai dottorandi di ricerca. C'è però per i beneficiari dell'indennità un aumento dell'aliquota contributiva pari allo 0,51%. Per i casi riconosciuti dal 1° luglio 2017, non si applica il requisito in base al quale i soggetti possono far valere, nell'anno solare in cui si verifica l'evento di cessazione dal lavoro, un mese di contribuzione oppure un rapporto di collaborazione di durata pari almeno ad un mese e che abbia dato luogo a un reddito almeno pari alla metà dell'importo che dà diritto all'accredito di un mese di contribuzione. Va comunque specificato che la Dis Coll resta una indennità di disoccupazione per "collaboratori coordinati e continuativi, anche a progetto, con esclusione degli amministratori e dei sindaci, iscritti in via esclusiva alla Gestione separata INPS, non pensionati e privi di partita IVA, che abbiano perduto involontariamente la propria occupazione".
Deduzioni fiscali per spese di formazione e aggiornamento professionale - Anche questi costi spesso obbligatori per i professionisti e gli autonomi diventano deducibili al 100% fino ad un massimo di 10.000€ di spesa per master, corsi, convegni e congressi (no le spese di viaggio però), fino a 5000€ di spesa per servizi personalizzati di certificazioni di competenze, orientamento, ricerca, addestramento, sostegno all'auto-imprenditorialità, formazione o riqualificazione professionale erogati da organismi accreditati.
Ricordiamo agli interessati che dal 1 gennaio 2016 per la partita Iva agevolata c'è solo il regime forfettario.Tempi certi per i pagamenti in quanto è previsto che debbano avvenire entro 60 giorni dalla fattura, eventuali clausole contrarie sono nulle. In pratica è un'estensione delle regole sui pagamenti tra imprese e Pubblica Amministrazione: anche per quelli tra autonomi e imprese, tra autonomi e PA, non si può superare il limite di 60 giorni per saldare una fattura al lavoratore autonomo, altrimenti scattano interessi di mora e sanzioni.
Deduzioni fiscali per spese di assicurazione sull'insolvenza dei pagamenti: anche in questo caso saranno deducibili al 100% fino a 5000€ i costi per le polizze facoltative contro il rischio di insolvenza del cliente (ovvero del committente che non paga un lavoro al lavoratore autonomo).
Nulle le clausole vessatorie che consentano al committente di recedere senza preavviso o di modificare unilateralmente il contratto.
Diritti intellettuali del lavoratore autonomo e del professionista: se nello svolgimento del lavoro affidatogli il lavoratore apporti invenzioni, innovazioni o migliorie, i diritti di sfruttamento economico non sono del committente ma del lavoratore autonomo, che potrà anche cederli a terzi. Ovviamente ciò non vale se l'invenzione, l'innovazione o la miglioria è proprio l'oggetto del lavoro per il quale è stato assunto.
Infine, col Jobs Act del lavoro autonomo si stabilisce che autonomi e professionisti sono equiparati alle piccole-medie imprese nell'accesso ai piani operativi regionali e nazionali a valere sui fondi strutturali europei e che presso i centri per l'impiego e gli organismi accreditati (agenzie per il lavoro) sia installato uno sportello dedicato al lavoro autonomo.
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