10 marzo 2023

Infortunio sul Lavoro: Chi Paga e Come Funziona

Quando si verifica un infortunio sul lavoro bisogna seguire una precisa procedura per non rischiare di perdere i propri di lavoratore infortunato, ma anche per adempiere a vari obblighi di legge. In questa guida completa vediamo quanto tempo c'è per denunciare un infortunio sul lavoro all'INAIL, quale procedura bisogna seguire in seguito all'incidente, chi paga lo stipendio durante l'infortunio e come funzionano il risarcimento e l'indennità INAIL.

Cosa è l'infortunio sul lavoro?

L'infortunio sul lavoro è un evento che può causare gravi danni all'integrità psico-fisica di un lavoratore durante il normale svolgimento delle sue mansioni. In questi casi è importante sapere che l'infortunio sul lavoro è coperto dall'assicurazione INAIL e comprende tutti i casi di incidenti che si verificano sul luogo di lavoro a causa di una causa violenta, che può portare alla morte o a un'inabilità permanente o temporanea che obblighi il lavoratore ad astenersi dal lavoro per più di tre giorni.

Per definire l'infortunio sul lavoro è necessario fare riferimento ai concetti di "occasione di lavoro" e "causa violenta" utilizzati dal legislatore nel Testo Unico delle Disposizioni per l'Assicurazione Obbligatoria contro gli Infortuni sul Lavoro e le Malattie professionali.


L'occasione di lavoro è descritta all'articolo 2 del T.U., che stabilisce come l'occasione di lavoro deve essere generata da un incidente connesso all'attività lavorativa svolta dall'individuo infortunatosi e correlato alla sua condotta, nonché alle attività prodromiche o strumentali ad essa. Non sono coperti dalla tutela gli infortuni conseguenti ad un comportamento estraneo al lavoro, quelli simulati dal lavoratore o le cui conseguenze siano dolosamente aggravate dal lavoratore stesso.

La causa violenta rappresenta una circostanza esterna che può manifestarsi all'interno del luogo di lavoro, in modo improvviso e diretto, mettendo a rischio la salute psico-fisica del lavoratore. Tale fattore può dipendere da svariati elementi, tra cui movimenti bruschi e sforzi muscolari, esposizione a sostanze tossiche, virus, particolari condizioni climatiche e microclimatiche, nonché tutti quegli elementi in grado di influire negativamente sul benessere del lavoratore e sull'insorgere di un evento dannoso.

Dunque per poter parlare di infortunio sul lavoro è necessario che vi sia un evento nefasto durante il lavoro e un trauma fisico. È importante che l'evento sia generato da un incidente connesso all'attività lavorativa svolta dall'individuo infortunatosi e correlato alla sua condotta, nonché alle attività prodromiche o strumentali ad essa.

Infortunio sul lavoro: cosa deve fare il lavoratore?

In caso di infortunio sul lavoro è fondamentale agire tempestivamente per ricevere le cure necessarie. Il lavoratore deve rivolgersi immediatamente al medico aziendale, al proprio medico curante o al pronto soccorso per ricevere l'assistenza sanitaria più idonea al caso. Inoltre, è importante ottenere il certificato medico che attesta la diagnosi e il numero dei giorni di inabilità temporanea al lavoro, necessario ai fini dell'indennizzo.

La legge prevede che il lavoratore deve comunicare l'infortunio al datore di lavoro immediatamente, come stabilito all'articolo 52 del T.U. Questa comunicazione è fondamentale per preservare il diritto alle prestazioni INAIL per i giorni precedenti a quello in cui il datore ha avuto notizia dell'infortunio sul lavoratore del dipendente.

Agire tempestivamente è essenziale in caso di infortunio sul lavoro per preservare i propri diritti.

Cosa deve fare un lavoratore autonomo dopo un'infortunio sul lavoro? La procedura da seguire è identica a quella dei lavoratori dipendenti, l'unica differenza è che non essendoci un datore di lavoro, il lavoratore autonomo deve segnalare l'infortunio sul lavoro all'Inail autonomamente.

Infortunio sul lavoro: cosa deve fare il datore di lavoro?

Il datore di lavoro deve comunicare tempestivamente all'INAIL qualsiasi infortunio subito da un lavoratore durante l'attività lavorativa, rispettando un termine di due giorni.

Più precisamente, l'articolo 53 del T.U. e l'articolo 18, comma 1, lettera r) del d.lgs n. 81 del 2008 sulla sicurezza sul lavoro, impongono che il datore di lavoro deve informare l'INAIL dell'infortunio sul lavoro mediante comunicazione o denuncia entro due giorni dalla notifica dell'evento da parte del lavoratore, corredata dei dati relativi al certificato medico.

Tale obbligo ricade sul datore di lavoro "indipendentemente dalla valutazione in merito alla ricorrenza dei requisiti di legge per l'indennizzo", ovvero il datore di lavoro ha l'obbligo di segnalare l'infortunio anche se non sussistono i requisiti necessari per l'ottenimento dell'indennizzo INAIL.

Questa normativa è stata introdotta per garantire la tutela dei diritti dei lavoratori e per incentivare i datori di lavoro ad adottare misure di prevenzione degli infortuni sul lavoro: segnalare tempestivamente l'infortunio all'INAIL consente infatti di aprire una pratica di accertamento per verificare le cause dell'incidente e valutare l'eventuale responsabilità del datore di lavoro. Inoltre la denuncia dell'infortunio consente all'INAIL di fornire le prestazioni dovute al lavoratore, come ad esempio l'assistenza sanitaria e il sostegno economico.

Il datore di lavoro è tenuto a comunicare / denunciare l'infortunio subito dal lavoratore con modalità diverse in base alla gravità dell'evento e alla prognosi del dipendente:
  • se la prognosi è di massimo tre giorni il datore dovrà comunicare l'infortunio sul lavoro, fornendo informazioni utili per la statistica nazionale sulla prevenzione nei luoghi di lavoro
  • se la prognosi supera i tre giorni il datore sarà obbligato a denunciare l'infortunio sul lavoro entro i tempi previsti per garantire l'indennizzo da parte dell'INAIL e la tutela assicurativa (la denuncia di infortunio sul lavoro assolve alle finalità informative e statistiche)
La denuncia dell'infortunio deve essere inviata dal datore di lavoro attraverso il portale web dell'INAIL utilizzando il modulo 4 bis R.A. Il legislatore ha previsto sanzioni pecuniarie per il ritardo nell'adempiere alla comunicazione o alla denuncia, che costituiscono illeciti amministrativi.

Cosa succede se l'infortunio sul lavoro è denunciato in ritardo?

La legge prevede sanzioni per il ritardo nel comunicare o denunciare un infortunio sul lavoro. L'articolo 53 del T.U. prevede un illecito amministrativo per la violazione della denuncia dell'infortunio, punibile con una sanzione pecuniaria. Il ritardo nell'invio della comunicazione dell'infortunio ai fini statistici e informativi comporta una sanzione pecuniaria prevista dall'art. 55 del d.lgs.81/2008.

Se l'infortunio ha una prognosi di un solo giorno, la sanzione sarà quella prevista dalla lettera h) dell'art. 5, comma 5, se invece la prognosi è superiore ai tre giorni il ritardo comporta la sanzione prevista dalla lettera g) dell'art. 55, comma 5. Se viene irrogata la sanzione prevista alla lettera g) per un infortunio che supera la prognosi di tre giorni, è esclusa l'applicazione della sanzione prevista dall'art. 53 del T.U.

Le sanzioni previste sono finalizzate a garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro e la tutela della salute dei lavoratori.

Chi paga lo stipendio durante l'infortunio? L'indennità giornaliera INAIL

Durante i primi tre giorni di infortunio sul lavoro lo stipendio è pagato dal datore di lavoro al 100% della normale retribuzione giornaliera per il giorno in cui l'infortunio è avvenuto, e al 60% della normale retribuzione per i tre giorni successivi (c.d. "periodo di carenza").

A partire dal quarto giorno di assenza scatta invece l'indennità INAIL, che è pari al 60% della retribuzione media giornaliera del lavoratore e viene erogata dal quarto al novantesimo giorno in cui permane l'infortunio. Dopo il novantesimo giorno, l'indennità INAIL aumenta al 75% della retribuzione media giornaliera del lavoratore e viene erogata fino alla guarigione del lavoratore.

Tali prestazioni sono garantite grazie al contributo versato da ogni datore di lavoro all'istituto INAIL, che aiutano il lavoratore infortunato a far fronte alle conseguenze negative sulla sua retribuzione durante la sua temporanea impossibilità a compiere qualsiasi attività.

Danno biologico da infortunio sul lavoro: risarcimento tabelle

L'INAIL garantisce un risarcimento al lavoratore che subisce una menomazione psicofisica permanente a causa di infortunio sul lavoro (danno biologico).

Accertato il grado di menomazione sulla base della Tabella delle menomazioni del d.lgs. 38/2000, periodicamente aggiornata, se la menomazione subita è compresa tra il 6% e il 15% l'INAIL erogherà un indennizzo in capitale, se la menomazione permanente accertata oscilla tra il 16% e il 100% l'indennizzo sarà erogato in forma di rendita.

L'importo dell'indennizzo in capitale e della rendita si compone di una quota che risarcisce il danno biologico e di una quota che invece indennizza la ridotta capacità del lavoratore a produrre reddito.


Se l'infortunio sul lavoro causa il decesso del lavoratore l'INAIL fornisce un adeguato supporto ai familiari con uno specifico fondo istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, erogando ai congiunti una rendita o un beneficio una tantum e coprendo le spese relative alle esequie tramite l'assegno funerario.

Esenzione ticket INAIL per infortunio sul lavoro

Se le visite mediche relative all'infortunio sul lavoro indicate nel certificato dell'INAIL sono effettuate in un ospedale o in una struttura convenzionata, il lavoratore ottiene un'esenzione dal pagamento delle stesse.

Inoltre se dovessero essere riconosciute rendite vitalizie o postumi permanenti, allora si ha diritto ad un'esenzione parziale correlata al danno subito: per ottenerla bisogna rivolgersi all'ASL competente.

Chi subisce un infortunio sul lavoro può ottenere dall'SSN un rimborso per eventuali cure termali prescritte dal medico, queste possono servire per consentire al lavoratore di recuperare le capacità lavorative oppure per la prevenire sviluppi di particolari patologie: le spese per gli spostamenti e per le rette alberghiere sono a carico dell'INAIL.

Controlli per il lavoratore dopo infortunio sul lavoro

Il Testo Unico stabilisce che la misura della rendita di inabilità può essere rivista su richiesta del titolare della rendita o per decisione dell'INAIL nel caso in cui si verifichi aumento o diminuzione dell'attitudine al lavoro o una modifica delle condizioni fisiche del titolare della rendita. In caso di richiesta di revisione della rendita l'INAIL deve esprimersi entro 90 giorni dalla richiesta.

L'INAIL può richiedere o disporre la revisione e può effettuare visite di controllo dal primo anno successivo all'infortunio e sei mesi dopo che il lavoratore ha iniziato a percepire l'indennizzo. Questo è possibile solo nei primi 4 anni dall'infortunio, dopo tale periodo la revisione può essere richiesta o disposta solo due volte, la prima alla fine di un triennio e la seconda alla fine del triennio successivo.

La rendita INAIL può essere soppressa se l'attitudine al lavoro viene ripristinata nei limiti del minimo indennizzabile.

Il lavoratore che riceve un'indennità INAIL non può rifiutarsi di sottoporsi ai controlli sanitari necessari per la revisione. Se il lavoratore rifiuta, il pagamento totale o parziale dell'indennizzo potrebbe essere sospeso.
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