Il chiarimento del Ministero del Lavoro sulla possibilità di avere l'indennità di disoccupazione Naspi in seguito a licenziamento per motivi disciplinari parte dal presupposto che nei decreti attuativi del Jobs Act non c'è alcuna forma di preclusione specificata, quindi anche questo caso è valido in quanto il licenziamento per motivi disciplinari non è una decisione volontaria del lavoratore, ma è deciso dal datore di lavoro. Inoltre l'Inps ha ribadito tutto ciò con la circolare 142/2015 del 30 luglio.
Va comunque specificato che la Naspi in caso di licenziamento disciplinare per giusta causa non decorre con i consueti termini ma con un ritardo di 30 giorni.
Sempre per il caso di licenziamento disciplinare, l'Inps conferma con la circolare suddetta che è possibile il ricorso alla conciliazione volontaria, ovvero il patteggiamento tra lavoratore e datore di lavoro per un risarcimento tra le 2 e le 18 mensilità se c'è rinuncia al ricorso giudiziario contro il licenziamento (cfr la guida Jobs Act: Contratto a Tutele Crescenti, Licenziamenti, Indennizzi e Reintegri), sempre perché il licenziamento per motivi disciplinari non dipende dalla volontà del lavoratore.
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