C'è da dire che la su citata Legge 147/2014 ha finanziato buona parte delle risorse per la sesta salvaguardia esodati, dedicata a 32.100 lavoratori in mobilità, ma per farlo ha però ristretto le condizioni di accesso alla seconda salvaguardia esodati fissando la data del 31 dicembre e dimezzando i posti disponibili da quasi 40mila a 20mila. La seconda salvaguardia esodati è comunque quella che ha fatto segnare i numeri più bassi dato che le pensioni certificate sono state circa 17mila, le pensioni liquidate effettivamente meno di 10mila.
Vediamo più nel dettaglio come sono cambiate le norme di accesso alla seconda salvaguardia esodati:
- la seconda salvaguardia esodati è stata introdotta col DL 95/2012 ed era per poco meno di 40mila lavoratori le cui aziende avessero firmato entro il 31 dicembre 2011 col governo gli accordi per la gestione dei lavoratori in mobilità tramite ammortizzatori sociali; i requisiti prevedevano che questi lavoratori fossero ancora in attività e raggiungessero i requisiti per la pensione entro il termine del peiorodo di mobilità, senza dir null'altro
- la Legge 147/2014 ha così modificato l'impianto originale: la seconda salvaguardia esodati è per 20mila unità; vale sempre che le aziende devono aver firmato appositi accordi col governo entro il 31-12-2011, in più è stato aggiunto che: A) che i lavoratori siano in CIGS già al 6 novembre 2014 o entro il 21 novembre 2014, e che il rapporto di lavoro termini entro il 31 dicembre 2016 per il collocamento in mobilità (i lavoratori devono essere negli elenchi inviati all'INPS) – oppure – B) che i lavoratori abbiano terminato l'attività lavorativa e siano stati messi in mobilità entro il 31 dicembre 2014, ed i loro nominativi siano stato trasmessi al Ministero del Lavoro sempre entro il 31 dicembre 2014

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